Descrizione
Il Teatro del Popolo di Concordia sulla Secchia viene edificato nel 1906 con il nome di Teatro Sociale, posto all’estremità di quella che all’epoca era via Borgo e che vedeva dall’altro lato Palazzo Corbelli, sede del Municipio. L’edificio era su un solo piano e quattro vani, con platea e palchetti sopraelevati.
L’immobile era intestato originariamente a circa 80 proprietari fino a quando, nel 1927, passa alla Società Anonima Cooperativa “Società del Teatro di Concordia”, che affida il progetto di ampliamento all’ing. Giuseppe Benatti, responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale.
Nel 1929 viene stabilito di demolire e ricostruire il teatro, ma i lavori si arrestano poco dopo a causa della crisi economica per riprendere nel 1932 con l’acquisto dell’edificio da parte del Comune. L’opera viene completata in più lotti nel 1935 e il Teatro del Littorio, come viene denominato, è inaugurato il 28 ottobre 1934 in quella che nel frattempo prende il nome di via della Vittoria.
La sala è circoscritta da due livelli di gallerie a balconate aperte e i decori del soffitto vengono affidati ai professori dell’Istituto d’Arte di Modena Arcangelo Salvarani e Augusto Zoboli, che raffigurano a fronte delle balconate otto eleganti figure femminili: sei rappresentano le classiche Muse tratte dalla mitologia antica, mentre due figure sono dedicate alle moderne arti del cinema e della radio.
Nel dopoguerra assume la denominazione di Teatro del Popolo e la via che lo ospita diventa via della Pace.
Il teatro è stato gestito da associazioni e privati fin dalla fondazione ospitando proiezioni cinematografiche e spettacoli di genere diverso, fino a raggiungere negli anni ‘90-2000 la fama di luogo di prova per artisti di rilievo nazionale.
Conserva al suo interno parte dei decori originali, degli arredi e finiture risalenti agli anni ’30 del secolo scorso, in particolare nel bar, nella biglietteria, nel ridotto e nei corpi illuminanti all’esterno.
Il teatro resta in funzione fino al maggio 2012, quando l’edificio viene danneggiato dal sisma e costretto alla chiusura.
Nel 2016 inizia la fase progettuale di restauro architettonico con miglioramento sismico dell’edificio e il 16 e 17 settembre 2023, dopo due anni di lavori, il Teatro del Popolo viene restituito alla comunità concordiese.
Tipo di luogo
Centro per la cultura » Teatro
Modalità di accesso
Accesso consentito in base agli orari di apertura.
Indirizzo
Contatti
Struttura responsabile
Il Teatro del Popolo di Concordia fu inaugurato nel 1934 come Teatro del Littorio, assumendo l’attuale denominazione soltanto nel dopoguerra. Consta di un edificio autonomo che nelle linee semplici ed essenziali del profilo e della facciata ne dichiara implicitamente le funzioni, richiamando altri edifici analoghi. Il prospetto di gusto neoclassico presenta al centro un vano porticato con sovrastante finestrone termale e timpano. Nell’atrio d’ingresso si trovano la biglietteria, il bar e si aprono le porte d’accesso all’ampia sala teatrale. Quest'ultima presenta pianta rettangolare ed è costituita da platea e due ordini di gallerie, con balconate a fascia continua, caratterizzate da una morbida curva a ferro di cavallo per 488 posti a sedere. L’arcoscenico è semplice, con andamento rettangolare, quasi privo di decori ad esclusione dello stemma di Concordia, il leone rampante su campo a bande orizzontali bianche e azzurre, posto al centro e dei due mascheroni plastici collocati anch'essi in alto sui due lati, simboleggianti la Tragedia e la Commedia. Le tappezzerie (sipario e poltrone) sono in velluto rosso, le pareti sono tinteggiate in una particolare tonalità di rosa con lesene e balconate in beige, mentre una serie di colonnine in ghisa sorreggono il secondo ordine di galleria; su queste ultime sono poste delle appliques in cristallo abbinate al grande lampadario posto sul soffitto al centro della sala. Scomparsi da tempo i mascheroni in rilievo che decoravano il fronte di una delle due balconate, resta il bel velario dipinto in stile Novecento. L'artista vi ha raffigurato otto eleganti e sensuali figure femminili, connotate da notevole plasticità ed espressività cromatica, racchiuse in altrettante specchiature mistilinee che richiamano modelli compositivi ottocenteschi. Sei rappresentano le classiche Muse tratte dalla mitologia antica, sono riconoscibili Melpomene, colei che canta la Tragedia, Talia che rappresenta la Commedia e Tersicore, colei che si diletta nella Danza, mentre due figure sono dedicate alle moderne Arti del Cinema e della Radio, due medaglioni con putti danzanti completano l’insieme. La firma ‘A. Salvarani’ posta a margine di uno dei due tondi lascia supporre che l’autore sia Arcangelo Salvarani. Carpigiano di nascita, Salvarani rappresenta una tra le personalità più interessanti dell’arte modenese di quel periodo, dedito soprattutto alla tecnica dell’acquerello, appresa nel corso di un soggiorno in Polonia e Ucraina, l’artista fu docente di Decorazione pittorica murale presso l’Istituto d’Arte ‘Venturi’ di Modena. Nella documentazione d’archivio (Carteggio e gestione 1929 – 1935) si conserva il contratto – convenzione tra il Podestà di Concordia e i Professori di Modena Zoboli e Salvarani per i lavori di decorazione da eseguirsi in teatro. Di proprietà del Comune, il teatro è stato gestito da privati fin dalla sua fondazione e per diversi anni, ospitando spettacoli di genere diverso, tra cui il varietà e le proiezioni cinematografiche. Negli anni Ottanta si è provveduto ad un primo intervento di restauro e riqualificazione, quindi tra il 2000 e il 2002 si è realizzato l’adeguamento della struttura sotto il profilo impiantistico, completando i lavori con le necessarie dotazioni tecnologiche. Dopo la riapertura ha ospitato articolate stagioni teatrali che comprendevano anche teatro ragazzi e spettacoli teatrali di compagnie locali. Danneggiato dal sisma del maggio 2012, è stato oggetto di un importante intervento di restauro con miglioramento sismico ed è stato inaugurato il 16 e 17 settembre 2023. La gestione è affidata ad ATER Fondazione.
Ultimo aggiornamento: 01-02-2024, 11:59