Nata a San Possidonio il 24 Ottobre 1919 da una famiglia di contadini, si sposa a sedici anni con Antichiano Martini, da cui ha due figli. Insieme al marito prende parte alla Resistenza dall’8 Settembre 1943, offrendo il suo aiuto ai militari sbandati, organizzando gruppi di difesa delle donne di Concordia e attivandosi come staffetta partigiana. Nel 1944 viene catturata insieme al marito, torturata e portata più volte davanti al plotone d’esecuzione senza mai mostrare il minimo cedimento; dopo la fucilazione del marito entra a far parte della Brigata “Remo” con funzione di ispettrice e qualifica di capitano. Ferita durante un’azione nell’aprile del 1945 è ricoverata all’ospedale di Carpi e sottoposta all’amputazione di una gamba. Nel 1947 fu tra le 19 donne a cui venne conferita la Medaglia d'oro al valor militare per la sua attività durante la lotta di Liberazione.

Dopo la Liberazione si iscrive al PCI e il 17 marzo 1946, è eletta nel primo Consiglio comunale di Concordia. Nel 1948 è la prima donna modenese ad essere eletta in Parlamento, carica che ricopre per tre legislature. In seguito, venne eletta consigliera della Provincia di Modena (1951-1956) e del Comune di Sassuolo (1956-1960).

È tra le fondatrici dell'Unione donne italiane, presidente dell'Udi di Modena e della sezione di Modena dell'ANMIG (Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra). Nel 1981 venne nominata Presidente onoraria dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Il 2 giugno 1993 ricevette il titolo di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Muore a Modena il 2 febbraio 2007

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